storia di un pesce che ricorda
si dice che i pesci rossi non hanno memoria... questo si.
molte volte, il nostro pesce,avrebbe volentieri non ricordato, soprattutto quando era molto triste e si sa, quando si è molto tristi si ricorda solo cose tristi.
questo pesce lavorava in una ditta di import ed export nella zona di confino e quasi subito aveva ottenuto un contratto a lungo termine; la tipologia "a tempo indeterminato" tra i suoi amici pesci, non esisteva per niente,per il motivo all'inizio citato.... i dipendenti ricordavanoal massimo cose
di quattro giorni addietro,mentre il contratto a lungo termine implicava una memoria di almeno cinque anni.
fatto stà che questo pesce,dotato di memoria a medio termine (dai 3 ai 10 anni) nel periodo della vicenda che narreremo, non era tanto felicee,per ciò,avrebbe volentieri non ricordato.
in quanto pesce rosso la parola non era il suo forte, ma anche se l'avesse avuta non avrebbe detto propio niente a nessuno... se ne stava tutto il giorno nella sua tana a guardare le bolle di ossigeno che volavano intorno a lui... amici e parenti provavano acontattarlo, ma niente... sempre lì,affacciato alla finestra a guardare questa bolle.
Alla mattina i suoi occhi erano pesantissimi, non si volevano assolutamente aprire, anzi, ogni mattina esprimeva il desiderio di non aprirli mai più.
Minacciato di licenziamento per le sue numerose assenze decise di fraquentare un centro per pesci melanconici ottenendo quasi subito dei risultati benefici: non ricordava... o almeno ricordava meno, quel che basta per tirare a vivere... decise ti tornare al lavoro.
Al lavoro però i ricordi brutti riaffiorarono:
- dove sei stato in questo periodo?- boccheggiava il suo collega max...
Uno di quei brutti giorni che molti non vorrebbero mai vivere, il nostro pesce Decise.
Decise di finirla, da li a tre giorni, avrebbe finito di ricordare.
Escludendo il taglio autoprodotto di tessuti propri e l annegamento, concluse che avrebbe finito con una mangiata, una grande mangiata.
Aspetto e progetto tre giorni: sarebbe andato come ogni quel giorno al circolo dei pesci rossi...
-Che facciamo stasera?
-Si potrebbe andare in quel nuovo locale appena aperto di cui non mi ricordo il nome...
-Siamo d accordo...
-Che facciamo stasera?
Avrebbe, poi, raggiunto la collina panoramica e, dopo un ultimo saluto al mondo che l ha visto crescere e soffrire, sarebbe andato a fare la ricca spesa.
Passarono tre giorni e il nostro amico pesce attuò il distruttivo progetto...
La prima fase della fine di tutto fu presto conclusa, cosi si recò al superdiscount all' angolo, svoltato a destra, comprò di tutto, anche quello che non esisteva e, con tutte quelle Robe di Morte si avvicino alla cassa...
Stava guardando le gomme da masticare all amianto dai multivariati colori e i rasoi sprigionanti pcp ad oni passata, quando alzò gli occhi ...
Alla cassa era seduta Letizia, una compagna di giochetti infantili, non molto dotata di testa ma assai atletica e resistente. A quel punto , il nostro amico, RI-DECISE
-Che fai stasera?
-Esco da lavoro e nanna.
-Ceniamo insieme?
-Mmmh...ok.
Ridecise che avrebbe aspettato Letizia fuori dal superdiscount all' angolo svoltato a destra, le riavrebbe proposto la cena e avrebbe approfittato di lei, nel futuro, un giorno si e tre no, tanto la suddetta si scordava tutto dopo due giorni........
Lui................... se lo ricordava.........................
storia di Martina Agostini
illustazione di Andrea Sgherri
riprese di Caterina Polidori
montaggio di Michele Baldini
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