Il poverino e l' idraulico
Era povero. Così povero che non aveva una lira per farne due.
E si che lavorava, e lavorava tanto. Ma era povero. Tanto povero.
Eppure, con fatica indescrivibile, era riuscito a farsi la casa: sua. E aveva anche una bella moglie, che gli voleva bene.
Figli no però. E chi poteva permetterseli coi tempi che correvano.
Ci fu un giorno però, che fra lo stress, fra il poco mangiare e fra il metabolismo non più svizzero, smise di defecare.
E durò, durò per molto, senza buttar fuori nemmeno un cacarello di pecora.
Poi avvenne. Lo stimolo ci fu. E decise di recarsi nel bagno tanto faticosamente custodito e pulito con cura, comprato e arredato con gli sforzi di una vita.
Per cercare di liberare l' intestino da un magro ma remoto accumulo di detriti.
E si sforzò. Si sforzò a lungo. Soffrì da quanto si sforzò. E ci riuscì.
Ma assai amara e sorprendente fu la sorpresa.
Il frutto del suo deretano era di un giallo lucente, alla vista sembrava duro, quasi fosse metallo.
Decise di non pensarci troppo, attribuendo la cosa ad un' alimentazione scarsa e sbagliata, e tirò la catena.
Mai e poi mai avrebbe dovuto farlo. L' oggetto non riuscì a passare giù lungo il condotto, e l' acqua fuoriuscita dallo sciacquone finì per allagare l' intero bagno.
Il poverino si mise a piangere. Amaramente come fosse un bambino. Aveva commesso un grave errore, e ripararlo sarebbe costato molto, ma molto caro.
In più lo stronzo era sembre lì, a suggello del suo incommensurabile sbaglio.
E tutti sanno che gli idraulici si coprono d' oro.
Consultò l' amata moglie, e fu proprio lei (certo, sospettosamente) a consigliarnene uno.
Il maritò decise di fidarsi, seppur con molto riserbo (dopo aver rimandato per mesi la cosa e aver constatato l' invivibilità dell' ambiente), ed egli venne.
L' idraulico seppe fare a meraviglia il proprio mestiere. E fu altrettanto bravo a non rivelare che quello stronzo fosse stato in realtà una pepita d' oro puro uscita dal buco del culo di un poveraccio (il peso, il colore e la brillantezza non potevano mentire) quanto la fedifraga storia che da tempo lui e la moglie di quello stesso poveraccio consumavano a sua insaputa.
Alla vista del bagno di nuovo asciutto per il poveraccio fu una gioa inaudita, e si ripromise solennemente di non cacare mai più.
- Quanto ti devo? Chiese il povero.
- Non ti preoccupare, non voglio niente.
- Per favore...
- Dico davvero: ho stima per te, e so quanti sacrifici hai fatto per aver un bagno cosi ordinato. Non voglio niente, davvero.
Il povero si commosse e strinse l' altro in un sincero abbraccio.
L' idraulico se ne andò, fregandosi le mani e con una tasca gonfia e pesante, che gli inclinava il cavallo dei calzoni.
- Che brava persona! Diceva spesso il povero alla moglie, e tutti e due se ne compiacevano.
storia di Michele Baldini
video tratto da Youtube (Zeronline edizioni) e rimontato da Michele Baldini
illustrazione di Andrea Sgherri
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