martedì 10 luglio 2007

fatica sprecata - lo spazzino


La vita si accanisce sempre con le stesse persone.
Persone alle quali non gliene va mai una dritta.
Gente in gamba, nulla da dire su questo. Gente che il suo lavoro lo sa fare, eppure bene.
Alla fine rimangono con niente in mano, però. Forse sfortuna.
Uno tra tanti? E’ un nome che volete? L’ennesima storia andata male e messa nel dimenticatoio?
Prendete la storia di Antonio, il regista.

Due netturbini ai quali era toccato il turno di notte. Solito giro: partire alle ventitré dal deposito, iniziare da via Salti, proseguire su via Turi, farsi il giro di tutta la zona assegnata fermandosi ad ogni cassonetto, svuotarlo nel camion e finire il circuito al deposito, tre ore dopo.
Poi stop. Nulla di strano. Tutto qua.
I due partono dal deposito e insieme a loro parte anche la storia: iniziano da via Salti, continuano su via Turi, il primo cassonetto lo incontrano in via Col Vento (denominazione pretesa dal nuovo sindaco “per avvicinarmi ancora di più ai cittadini in maniera burlesca ed informale”, ndr.).
Agganciano, svuotano, mettono giù, sistemano e ripartono: via Fante, via dei Giardini, via Nibbio, via Freschi, piazza XXX Giugno, via Caini.
Tonino guida, Vincenzo sta aggrappato dietro, pronto a scendere e agganciare il cassonetto al braccio meccanico.
Il camion si ferma nuovamente in via Molise, Vincenzo scende e si dirige verso l’immondizia, con le mani ad inarcare la schiena per sgranchirsi. Avvicinandosi si blocca di colpo, ritrae il passo. Tende l’orecchio per sentire meglio. Si spaventa. Si agita. Corre da Tonino:
- “Oh!, scendi!, scendi!, di corsa!”.
- “Ora che c’è?, che ha’ fatto?”, domanda Tonino scocciato.
- “T’ho detto scendi di costì e vieni a sentire!”.
Tonino spenge il motore e segue il collega verso il cassonetto.
- “Allora?, lo senti?”, lo interroga agitato Vincenzo.
- “Ma cosa?”
- “Non lo senti questo lamento? Io dico è un bambino! Ce l’hanno buttato dentro vai!”.
- “Ma v’en via, bischero!”.
- “Sì, vengo via! …e se è davvero un bambino che faccio?, lo sciagatto dentro il cassone insieme al sudicio?”.
-“E io che ti devo fare?, piglia una pila e guarda!”.
Vincenzo corre dentro la cabina del camion e prende una torcia, torna al cassonetto e solleva il coperchio, terrorizzato all’idea che dentro possa trovarcisi un infante. Direziona il fascio di luce. Ispeziona. Tonino si accende una sigaretta: - “Trovato niente?”.
Vincenzo si spinge dentro con la testa per veder meglio. Oh!, dal cassonetto balza fuori un gatto, di scatto. Vincenzo emette un gemito dallo spavento e cade a terra infartuato. Tonino lo chiama a gran voce, ma il collega non risponde. Si precipita dentro all’autocarro, dalla parte del passeggero, per prendere il cellulare e chiamare aiuto. Allungandosi per arrivare al telefono disinserisce la marcia urtando il cambio. Le ruote iniziano a girare all’indietro travolgendo il povero Vincenzo che si trova ancora a terra. Non si ferma il camion e, ancor prima che Tonino possa fare qualcosa, il mezzo urta un’automobile parcheggiata, con dentro una coppia. Il maschio dell’appena citata balza fuori roteando i pugni, inveendo contro il povero Tonino. Il Nostro non lo sente neppure, rimane folgorato dalla bellezza della ragazza. Scansa il maschio e picchietta con le nocche al finestrino, invitando la ragazza ad abbassarlo. Ella vorrebbe assecondarlo, ma a causa dell’ammacco sulla portiera il finestrino si apre solo di uno spiraglio, dal quale Tonino prova a far passare la sua voce:
- “Buonasera Mademoisella!, io sono Tonino. Il tuo splendore mi ha ghermito. Porta pazienza se, accidentalmente, ho urtato la macchina, ma da' retta: non curartene, adesso ti porto via con me. Sì!, poiché io ti amo e, lo si sa: al cuor non si comanda. La tua anima ha rapito la mia ed insieme fluttuano già nell'etere dell'amore, non v'è dubbio. Ho la ferma intenzione di trascorrere il resto dei miei giorni con te e concepire insieme almeno cinque figli!”.
Mademoisella a tali parole non sa resistere: esce commossa dal tettuccio apribile della Spider gialla e getta le braccia al collo a Tonino.
Il fidanzato della ragazza rimane a contemplare basito l’ammacco sulla portiera mentre la neo coppia si allontana verso le prime luci dell’alba e della loro nuova vita.
Passando accanto al collega defunto, Tonino ha l’accortezza di chiudergli le palpebre e gettargli un fazzoletto sul volto.
- FINE -
Desta stupore il fatto che la produzione non abbia acconsentito la realizzazione della pellicola, ritenendola non adeguata alla propria linea di mercato.





storia di Aberto Sabatini
video trovato su youtube e rimontato da Michele Baldini
illustrazione di Caterina Polidori

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